Palazzo Valguarnera Gangi a Palermo
Il Palazzo Valguarnera Gangi a Palermo può essere considerato uno dei palazzi più rappresentativi del tardo barocco palermitano.
Il palazzo nasce dall’ampliamento e dalla riconfigurazione del palazzo Guzzetta già di proprietà del principe Pietro Valguarnera, esponente di uno dei casati più prestigiosi dell’ aristocrazia siciliana, intorno alla metà del XVIII secolo. I Valguarnera mantennero la proprietà del palazzo fino al 1820, quando la principessa Giovanna Valguarnera, ultima erede del prestigioso casato, convolò a nozze con Giuseppe Mantegna principe di Gangi portandogli in dote la magnifica dimora. La famiglia Gangi vive qui tutt’ora, quindi il palazzo ha preservato tutto il suo antico splendore.
Il Palazzo fu progettato dall’architetto trapanese Andrea Gigante, mentre agli interni lavorarono numerosi artisti di grande fama, come l’Interguglielmi, il Serenario, il Fumagalli, il Velasco e il Marabitti.
La facciata presenta un portale con due colonne in pietra grigia e con stemma della famiglia Mantegna principi di Gangi. Entrando nel palazzo si accede alla corte porticata dalla quale ha inizio l’originale scalone d’ingresso a più rampe che conduce al grande vestibolo con ricche decorazioni. Un fronte del palazzo prospetta su piazza Sant’Anna, con un suggestivo giardino pensile.
Entrati nella sala d’ingresso, inizia la spettacolare la serie di saloni dove lo sguardo viene catturato dallo sfarzo dei preziosi arredamenti, dalla ricercatezza e dall’estrosità dei decori, dai mobili, dalle tappezzerie ricamate e dal ragguardevole numero di oggetti, cristallerie e porcellane raffinate e rare.
Di notevole pregio è la volta traforata del grande salone da ballo: una struttura architettonicamente audace ispirata al gusto del più scenografico barocco.
Nel Palazzo il regista Luchino Visconti girò l’indimenticabile sequenza del ballo nel film “Il Gattopardo”.