Castello di Prizzi
Il castello di Prizzi, posto sul crinale del monte ove sorge l’abitato, domina un vasto territorio solcato da fiumi, un territorio che un tempo era sede di importanti vie di comunicazione.
Fu edificato nel 745 per volere dell'imperatore Costantino V Capraino, al tempo in cui la Sicilia, che era sotto il dominio bizantino, fu minacciata dalle incursioni musulmane. Su scelto di erigere il castello a Prizzi perchè essa godeva di una posizione strategica che permetteva di ricevere e trasmettere segnali di fumo e di fuoco con estrema facilità alle roccaforti vicine. La costruzione di questa fortificazione non fu però sufficiente ad evitare la conquista da parte dei Saraceni che avvenne nell’830. I nuovi dominatori occuparono le aree in cui già sorgeva una torre, e ne edificarono altre due. Queste due torri di avvistamento divennero in seguito la prigione degli stessi Saraceni: essi furono qui rinchiusi nel 937 dai cristiani prizzesi, aiutati dai borghi di Vicari, Corleone e Bivona. Nel 1073 il normanno Ruggero espugnò tutte le borgate e i castelli saraceni e le due torri furono così adibite a campanili: una torre divenne il campanile della Chiesa Madre, l’altra della Chiesa di Santo Antonio.
Purtroppo il castello di Prizzi è oggi ridotto allo stato di rudere.
Il castello era costituito dal mostio, dimora ordinaria del castellano, e dalla cinta muraria. Non comprendeva un palazzo che si trovava invece nella piazza principale del paese. Nel castello, vivevano, oltre al castellano, il vice castellano, lo scudiero, i soldati, il cappellano e il vice cappellano, tutti seguiti dalle loro famiglie cristiane. Essi infatti edificarono all’interno del castello una piccola cappella.
