Acquedotto Romano di Termini Imerese
L'acquedotto Romano di Cornelio a Termini Imerese è un'imponente opera realizzata sotto l’Impero Romano.
Rimasto in attività fino al 1860, il ponte è un brillante esempio dell'alto livello tecnologico raggiunto dall'Impero Romano. Vari tratti dell'acquedotto fra cui due vasche di decantazione dell'acqua e una torre esagonale che aveva la funzione di castello di compressione sono ancora visibili, e pure alcune arcate, a semplice o doppio ordine, che sono sparse per la campagna di Termini Imerese. Una iscrizione era posta sulla torre esagonale, il castello di compressione dell'acquedotto, in cui su cinque dei lati si aprivano finestre, e dall'ultimo lato partiva il condotto. Oggi l'iscrizione è scomparsa ma ne conosciamo il testo: "Aquae Corneliae ductus P. XX". Il testo, insieme alle varie particolarità costruttive, datano la costruzione dell'acquedotto alla fine del II o agli inizi del I sec. a.c.
La parte più monumentale dell’antica opera idraulica è il maestoso ponte di contrada Figurella a doppie arcate, alto 16 metri e lungo in origine 101 metri. Il ponte serviva a portare l’acqua in città dalla vicina sorgente di Brucato.