Chiesa di San Bartolomeo ad Ispica
La chiesa madre di Ispica, consacrata a San Bartolomeo, si eleva sulla piazza dell’Unità d’Italia attraverso un’ampia ed elegante doppia scalinata. In raffinato stile barocco domina lo slargo urbano su cui si affacciano varie architetture che vanno dal barocco al liberty al razionalismo.
Fu ricostruita dopo il terremoto a partire dal 1750 e completata nel corso di un secolo e mezzo.
La facciata, suddivisa in due ordini, coniuga elementi tardo-barocchi con altri neoclassici. Il portale principale in bronzo, opera dello scultore netino Pirrone, raffigura episodi della vita di San Corrado Confalonieri. Al di sopra del portale è collocato il simbolo della città di Ispica ovvero lo stemma della nobile famiglia Statella che possedette Spaccaforno, l’odierna Ispica, fino al XIX secolo.
L’interno è suddiviso in tre navate da pilastri di ordine tuscanico e si presenta privo di decorazioni; questo consente una chiara leggibilità architettonica che mette in risalto l’elegante ritmo delle finestre del secondo ordine, intervallate da lunette.
L’unica opera di un certo rilievo è un dipinto di grandi dimensioni con San Bartolomeo durante il martirio.