Chiesa di San Pietro a Modica
Il Duomo di San Pietro di Modica fa parte, come il Duomo di San Giorgio, della lista dei beni dell’Umanità dell’Unesco.
Il primo documento che attesta l'esistenza della chiesa risale al 1396, ma la data della sua prima edificazione è da collocarsi tra il 1301 e il 1350 circa. Fu danneggiata nei secoli dalle frequenti scosse telluriche e fu a più riprese ricostruita. Solo alcuni elementi interni furono risparmiati dai crolli come una cappella laterale dedicata all'Immacolata, che riporta la data del 1620 incisa sul cupolino. L'aspetto attuale della chiesa è dovuto agli interventi di restauro che seguirono il terribile terremoto del 1693.
La facciata è scandita da lesene decorate con conci nei plinti e bugnato lungo i fusti, è ripartita in due ordini per mezzo di un cornicione con inferriata. Nel primo ordine si aprono i tre portali sormontati da timpani ad arco spezzato, quello centrale è sormontato dallo stemma con l'iscrizione "Mater Ecclesia". Il secondo ordine presenta una finestra contornata da magnifica decorazione barocca, e ospita quattro statue raffiguranti San Cataldo, sulle volute a ricciolo la Vergine Maria e San Pietro, a destra Santa Rosalia. Nella stele intermedia del terzo ordine delimitata da archi spezzati, campeggia un fregio raffigurante Gesù Cristo in trionfo su raggiera sormontato da volute, sfera, e croce apicale in ferro battuto.
Tre rampe di scalini raccordano con una scenografica gradinata la sede stradale con il sagrato del tempio. Su piedistalli lungo il perimetro sono collocate le statue dei dodici apostoli, chiamati dal popolo "santoni", opere di Salvatore Ammatuna e del suo discepolo Pietro Petracolo.
L'interno presenta tre navate separate da quattordici colonne che reggono capitelli corinzi, un bellissimo pavimento con intarsi di marmo bianco, marmi policromi e pece nera, del 1871, e la sontuosa volta, ricca di affreschi, raffiguranti scene del Vecchio e del Nuovo Testamento.
Di particolare pregio sono i gruppi statuari custoditi nella chiesa:la copia della "Madonna di Trapani" di Francesco Laurana, attribuita a Giovanni Pisano (, e il policromo "San Pietro e il paralitico", del palermitano Benedetto Civiletti, nel 1893.