Chiesa di Santa Maria di Betlem a Modica
La Chiesa di Santa Maria di Betlem è una delle tre antiche collegiate di Modica e risale al XIV secolo.
La chiesa fu costruita al posto o per l’integrazione di quattro piccole chiese e l’aspetto attuale è dovuto agli interventi effettuati dal Cinquecento all’Ottocento.
La facciata, a due ordini, scanditi da una cornice marcapiano è il risultato di due fasi costruttive, il primo ordine è da collocare tra il secondo Cinquecento e il primo Seicento ed è in stile rinascimentale, mentre il secondo, realizzato nell’Ottocento, è in stile neoclassico. Di particolare interesse è una lunetta in calcare, la Lunetta del Berlon del secolo XV-XVI, che rappresenta una delle poche testimonianze superstiti di una delle chiesette preesistenti. Si trova lungo il prospetto laterale sinistro ed è un pregevole bassorilievo di ignoti artisti locali raffigurante una Adorazione dei Pastori. Si ritiene possa essere il probabile arcosolio del portale della Chiesa di San Maria di Berlon.
All'interno della chiesa si trova una delle testimonianze artistiche in stile tardo gotico più significative dell’intero territorio, la Cappella Palatina, detta anche Cappella Cabrera. L’ambiente è di forma quadrata, il basamento della cupola è di forma ottagonale definito da pennacchi ai quattro angoli, la cupola termina con un lucernario. L'arco di ingresso presenta elementi decorativi arabi, normanni e catalani, che ne fanno dei più bei monumenti che l'architettura abbia prodotto in Sicilia a cavallo dei secoli XV e XVI, dando persino nome ad uno stile artistico, il gotico chiaramontano. Nel ricco portale si sviluppano cinque tra semicolonne e pilastrini ed eleganti snelle colonne con motivi a zig-zag e floreali. I capitelli sono decorati con maschere e con motivi a grottesche cinquecentesche. Scudi e simboli sacri sono scolpiti nelle chiavi d’arco: partendo dal basso si trovano una testa di leone, una lira, un trofeo d’armi, uno scudo con una stella a sette punte, un putto alato, un agnello dentro una conchiglia sormontato da una corona. All’interno, in alto, quatto grandi pennacchi angolari con cornici degradanti, motivi a conchiglia e nicchie, nonché maschere di carattere manieristico.
Di particolare interesse sono anche: la grande tela dell'Assunzione della Vergine, dipinta da Gian Battista Ragazzi nel 1713; il presepe monumentale permanente in terracotta, realizzato dai maestri di Caltagirone.
All'ingresso della chiesa una linea ricorda il livello raggiunto dall'acqua durante la terribile alluvione che colpì la città nel 1902.