Giardino Ibleo a Ragusa
Il Giardino Ibleo si estende nella parte più bassa di Ibla e si affaccia sulla valle del fiume Irminio.
Il giardino è caratterizzato dalla coesistenza di un patrimonio botanico e di rilevanze architettoniche quali alcune chiese monumentali, un museo e resti di mura e pavimentazioni antecedenti al terremoto del 1693. In particolare nel giardino si trovano: la chiesa di San Domenico, che reca un campanile decorato con maioliche; la Chiesa di San Giacomo; e la Chiesa dei Cappuccini alla quale è annesso il Museo Diocesano che conserva il Trittico di Pietro Novelli, una delle tele più pregiate conservate a Ragusa.
Il giardino fu costruito per volere di tre facoltosi cittadini i cui nomi sono ricordati in una lapide situata sul muro perimetrale esterno del convento dei Cappuccini.
Il giardino presenta un viale principale, chiamato Viale delle Palme, ed è costituito da tre parti corrispondenti alle diverse fasi della sua realizzazione.
Una prima parte costituisce il nucleo originario del giardino. Caratterizzano quest'area il maestoso esemplare di Ulmus minor all'ingresso, il lungo Viale delle Palme, fiancheggiato da 50 esemplari di Phoenix canariensis, il Viale delle Colonnine, con esemplari di Cercis siliquastrum.
Dalla chiesa dei Cappuccini ci si inoltra nella seconda parte del giardinorealizzata secondo un gusto tipico degli inizi del Novecento, con aiuole di forma geometrica disposte intorno ad una vasca circolare. Un elemento di raccordo è rappresentato dalla collinetta, tipica componente del giardino tardo-romantico, con una piccola rotonda a cui si accede da due tortuose scalette in pietra delimitate da arbusti di Medicago arborea, altra essenza mediterranea.
La terza zona è costituita dalla pineta, noto anche come Boschetto della Rimembranza.