Chiesa della Consolazione a Scicli
La Chiesa della Consolazione di Scicli è la prima chiesa che si incontra percorrendo la profonda cava di Santa Maria la Nova; giace su un ampio basamento pavimentato con antiche basole, elevato rispetto al piano stradale.
Nel corso della sua storia, la chiesa è stata soggetta a diverse fasi edilizie: nel XV secolo è attestata la presenza di un tempio dedicato a San Tommaso Apostolo, nella seconda metà del Seicento fu riedificata, e lo fu ancora una volta a seguito del terremoto del 1693, che la danneggiò gravemente.
La facciata è suddivisa in due ordini sormontate da un timpano triangolare. Il primo ordine è suddiviso in tre parti da lesene tuscaniche. Al centro si trova un sobrio portone sormontato da un cartiglio; lateralmente si ripete, in modo simmetrico, lo schema porta-nicchia-finestra. Il secondo ordine comprende quattro lesene composite che inquadrano la finestra balconata dalla quale penetra la luce che illumina l'intera navata centrale. Sul prospetto si legge ancora il titolo di Patrona Civitatis concesso dal re Filippo IV di Spagna nel 1645. Sul lato destro della chiesa si conserva un portale d'accesso da attribuire ad un tempio cristiano che qui esisteva prima del sisma del 1693; è in stile gotico con bassorilievi che richiamano scene della vita e del martirio di San Tommaso Apostolo. Di notevole pregio è il campanile isolato che termina con una cuspide arricchita da cangianti maioliche.
L'interno della basilica è a tre navate separate da pesanti e bassi pilastri. Di particolare interesse è il pavimento interno della chiesa, a motivi geometrici e floreali, interamente realizzato con pietra calcarea bianca e pietra pece nera, tipiche degli Iblei.
Tra le opere custodite nella chiesa di particolare pregio sono: la tela collocata in fondo all' altare maggiore , di artista ignoto, raffigurante Cristo con le anime del Purgatorio, risalente alla seconda metà del XVII secolo; due pregevoli statue lignee che richiamano la Flagellazione di Cristo e Cristo con le mani legate.
A seguito degli ultimi lavori di restauro sono stati rinvenuti i corpi di sei persone, sepolti circa duecento anni fa, mummificati in modo naturale. A seguito del ritrovamento si è aperto un lungo dibattito su cosa fare delle mummie, alla fine si è deciso di riseppellire nuovamente i corpi nella cripta della chiesa e di chiudere tutto.
