Chiesa Madre di Scicli
La Chiesa Madre di Scicli, intitolata a San Guglielmo Eremita, è una tra le più antiche chiese ancora aperte al culto in città. Era annessa al convento dei Gesuiti, che nel 1961 fu demolito per far posto all'attuale edificio scolastico.
A seguito del terremoto del 1693 fu distrutta assieme al collegio, allora in costruzione, e successivamente ricostruita. I lavori si conclusero nel 1751, data che compare sulla facciata della chiesa. I disegni del progetto originario relativo alla costruzione prima del terremoto, sono attualmente conservati presso la Biblioteca Nazionale di Parigi.
La facciata è suddivisa in due ordini ed è movimentata dalla presenza di lesene a controlesene, comprendenti quattro statue collocate su piedistalli e decorazioni con testine di putti e motivi fogliacei. Il secondo ordine è affiancato ai lati da due campanili cuspidati e sovrastato da un timpano mistilineo; al centro è collocato uno degli orologi civici della città.
L'interno presenta una pianta basilicale a tre navate separate da grossi pilastri a cui si appoggiavano delle semicolonne. Di particolare importanza è l'altare maggiore in marmo intarsiato proveniente dalla chiesa di Santa Maria la Piazza che sostituì il precedente altare ligneo. Le navate laterali sono suddivise in tre cappelle, di cui una dedicata alla Madonna delle Milizie, il cui simulacro di cartapesta raffigura la Madonna guerriera con il mantello azzurro e la spada sulla mano destra seduta sopra un cavallo bianco impennato sulle zampe posteriori, sotto il quale si trovano due saraceni schiacciati. Una seconda cappella è dedicata a San Guglielmo, in essa è conservata una grande arca laminata realizzata tra il '600 e il '700, al cui interno sono custodite due reliquiari. Particolarmente interessante è il pannello dell'urna in cui è rappresentata la città di Scicli. La navata di sinistra si conclude con la cappella del Santissimo Sacramento.
Tra le opere custodite all'interno della chiesa, di particolare interesse sono: la tela raffigurante la "Madonna durante la battaglia tra i normanni e i saraceni" che, secondo la leggenda, raffigura una battaglia avvenuta nel 1091 sulla costa di Scicli, opera di Francesco Pascucci nel 1780; il pulpito cinquecentesco in legno di noce scolpito; e l'antico organo dai fregi barocchi.