Museo del Satiro Danzante di Mazara del Vallo
Il Museo di Sant’Egidio di Mazara del Vallo è oggi meglio conosciuto come il Museo del Satiro Danzante data l'importanza dell'opera in esso custodito: la statua bronzea de "Il Satiro Danzante".
Il museo ha sede presso la chiesa sconsacrata di Sant'Egidio, di elevato interesse architettonico, costruita gli inizi del 1500 e ospita la preziosa statua dal 2005, quando alla fine del restauro, effettuato dall’Istituto Centrale per il Restauro di Roma, il Satiro è rientrato a Mazara del Vallo.
La statua bronzea venne rinvenuta nelle acque del Canale di Sicilia in due fasi: nella primavera del 1997 venne alla luce la gamba sinistra ed il 4 marzo del 1998 il corpo privo dell’altra gamba e delle braccia.
La statua del Satiro Danzante è un rarissimo esempio di statuaria bronzea greca. Il Satiro è colto nel momento dell’estasi della danza orgiastica. Secondo l'iconografia del satiro in estasi, già nota dal IV secolo, la statua doveva tenere con la mano destra il tirso, attributo di Dioniso mentre il braccio sinistro reggeva una pelle di pantera e la mano sinistra una coppa di vino. L’abbandono del capo, la chioma fluente resa a fitte ciocche sottolineate da sottili incisioni, le labbra socchiuse, la torsione del busto fanno pensare al delirio della danza vorticosa. Straordinariamente conservati gli occhi, in calcare alabastrino in origine integrato con pasta vitrea colorata. La statua è alta poco più di 2 metri e pesa 96 Kg.
Il Museo del Satiro espone inoltre altri reperti provenienti dalle acque del canale di Sicilia, fra cui il frammento bronzeo di zampa di elefante di epoca punico-ellenistica, un calderone bronzeo di epoca medievale, una selezione di anfore da trasporto di epoca arcaica, classica, ellenistica, punica, romana e medievale. Sono esposti anche due cannoni in ferro provenienti da Torretta Granitola, da cui provengono alcuni capitelli corinzi e ionici anch’essi esposti.