Chiesa di Santa Caterina di Sambuca di Sicilia
La Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria e i resti del monastero dell'Ordine benedettino costituiscono un unico aggregato monumentale della città di Sambuca di Sicilia.
La Chiesa faceva parte del monastero delle Benedettine e fu fondato dal nobile Giovanni Domenico d'Irlando nel 1515.
Il corpo del grande edificio del monastero fu costruito sui tre lati della chiesa: a sinistra dove oggi si trovano i locali dell'attuale casa canonica e a destra dove vi era un grande chiostro, demolito subito dopo la prima guerra mondiale per crearvi l'attuale Piazza della Vittoria con il monumento ai caduti.
La facciata principale delimitata da robuste paraste angolari in pietra viva, presenta una scala con sviluppo isoscele che raccorda la sede stradale al piano di calpestio della navata.
L'interno della chiesa è adornata di stucchi nel Seicento, una delle prime opere giovanili di Vincenzo Messina, allievo formatosi alla scuola dei Serpotta. Si tratta di un barocco grossolano di prima esperienza, artigianale ma per questa ragione molto pregiato. Gli ornamenti comprendono statue a tutto tondo raffiguranti le allegorie delle quattro Virtù incarnate poste ai lati dei primi due altari della navata. Una profusione di cariatidi su colonne, candelabra, cartigli, conchiglie, cornici, corone, particolari rifiniti tra motivi fitomorfi a foglia d'acanto.
Tra le opere d'arte che arricchiscono la chiesa del Monastero degne di nota sono: una statua lignea di Santa Caterina d'Alessandria del 1500; una grande pala di altare di Fra Felice della Sambuca che raffigura la glorificazione del Marchese Don Pietro Beccadelli che dotò e arricchì il Monastero e la Chiesa di rendite e di opere d'arte; una tela raffigurante la Madonna con il Bambino di scuola fiamminga.