Megara Hyblaea
Davide Mauro - CC4.0
L’area archeologica di Megara Iblea è il sito di un’antica colonia greca. La città occupava una posizione un tempo meravigliosa, affacciata sul mare, ma oggi, purtroppo, la sua è una posizione infelice in quanto ricade all'interno del polo industriale della città di Priolo.
La città di Megara fu fondata, nel 728 a.C., come scrive lo storico Tucidide, dai coloni provenienti da Megara Nisea. Megara sarà la madrepatria di un'altra antica città siciliana: Selinunte.
La città, purtroppo ebbe vita breve: venne distrutta una prima volta nel V sec. a.C. ad opera del tiranno siracusano Gelone e, poi, definitivamente, nel 214 a.C. ad opera delle truppe romane comandate dal console Marcello. La breve vita di questa città ed il fatto che nel corso della storia nessun'altra città è sorta in quello stesso luogo, ha reso semplice individuare le varie fasi di vita della città, a partire dai resti arcaici cui si sono sovrapposti gli edifici del periodo ellenistico.
La necropoli si trova fuori dalle mura, addossata alla cinta più antica. A sinistra della piazza si distingue un santuario identificabile dal semicerchio che lo chiude a nord. Imboccando la strada alla sua sinistra, si costeggia una grande casa ellenistica del IV-II sec. a.C. composta da circa 20 vani disposti intorno a due cortili, uno di forma rettangolare, con al centro un pozzo, l'altro di forma trapezoidale. Alcune delle stanze presentano ancora resti della pavimentazione in opus signinum, ossia amalgama di frammenti fittili impastati con calce. Molto ben visibili sono le soglie dei vari ambienti che presentano ancora i segni dei cardini delle porte. Sempre dall'agorà, si costeggiano, sulla sinistra, i bagni ellenistici. Si riconoscono un forno ed una sala rotonda che ospitava vasche disposte sulla circonferenza. Alla destra dei bagni si trova un Pritaneo, la sala per le riunioni dei magistrati, di epoca arcaica, sec VI a.C.. Il Pritaneo era caratterizzato da blocchi squadrati e regolari, il proseguimento del decumano oltre la piazza termina con la Porta Ovest e le fortificazioni di epoca ellenistica, a conci regolari e rafforzate da torri difensive.
