Castello Svevo di Augusta
Carmelovunque - CC4.0
Il Castello Svevo di Augusta è un imponente fortezza normanno-sveva risalente al XIII secolo, divenuto l'edificio simbolo della città.
Il Castello sorge sul punto più alto della piccola penisola su cui si sviluppò la città di Augusta, penisola che divenne l’isola di Terra Vecchia con il taglio dell'istmo e che è oggi collegata da due ponti alla terraferma.
La fortificazione fu edificata nel 1242 su una preesistente torre di avvistamento di età normanna per volere dell'imperatore Federico II di Svevia, su progetto di Riccardo da Lentini.
L'aspetto originario del castello di Augusta, circondato e protetto dalle imponenti opere bastionate di XVI e XVII secolo, appare oggi profondamente alterato a causa dei rimaneggiamenti operati sull’edificio nel corso dei secoli.
Il castello presenta una pianta quadrata con corte centrale, tre ali edilizie, tre torri angolari quadrate, due torri rettangolari mediane sui lati est ed ovest, una torre mediana pentagonale sul lato sud e diverse opere bastionate avanzate.
Il nucleo svevo del castello è costituito da un quadrato murario con un vasto cortile interno, lungo il quale si disponevano le tre ali edilizie parallele alle mura perimetrali sui lati nord, est ed ovest. La fortificazione presentava quattro torri angolari a pianta quadrata, anche se una di queste, quella posta a sud-ovest, è stata inglobata nell'edificio a seguito dei rimaneggiamenti operati al fine di utilizzare il complesso come carcere, ed la quarta è andata completamente distrutta. Sono inoltre presenti due torri di cortina rettangolari poste a metà dei lati ovest ed est (sul lato settentrionale è andata distrutta), mentre a metà del lato sud, a difesa dell'ingresso al castello, si erge un torrione a pianta pentagonale impostato su una base a scarpa con paramento bugnato. Si ritiene che il torrione era in origine un mastio ottagonale costruito a cavallo del muro di cinta sul lato meridionale del castello.
Dall'ingresso si accede all'ampio cortile interno fiancheggiato da un portico con archi ogivali, pilastri e volte a crociera costolonate. Del portico rimane oggi libera solo la nave del lato. Sopra il portico si trovano le coperture a spiovente e i piani delle celle penitenziarie costruite nel 1890 quando il castello venne adibito a carcere.
Al piano terreno, nell'ala occidentale, si può in parte ammirare la configurazione interna originaria dell'edificio svevo: una lunga navata, suddivisa in sette crociere a base quadrata, compartite da grossi archi ogivali alla cui imposta è una cornice bianca da cui si dipartono anche i robusti costoloni ad angoli abbattuti delle volte.
