Teatro Garibaldi di Avola
Il Teatro di Avola fu dedicato a Giuseppe Garibaldi nel 1882, anno della morte dell'Eroe dei due mondi. Fu riaperto al pubblico nel 2011, dopo quasi settanta anni di chiusura, e dopo una lunga attività di recupero e restauro che però è riuscita a conservarne l'aspetto originario.
E’ una struttura architettonica neoclassica della seconda metà dell’Ottocento. Il teatro fu costruito su un area di 493 mq, ed è una struttura teatrale “all’italiana”,con pianta a ferro di cavallo e tre ordini di palchi, conclusi dalla volta affrescata raffigurante le Muse danzanti in un cielo stellato. I dipinti presenti nella volta della platea e del vestibolo sono di Gregorio Scalia, gli ornati e le dorature di Giovanni Basile, le scene e il sipario vennero dipinti da Mario Scribani, Lepoldo Galluzzi e Luigi Masi, tutti e tre scenografi del San Carlo di Napoli.
L'edificio presenta un'elegante facciata in stile neorinascimentale in pietra bianca, mostra nella parte inferiore bugne orizzontali, e nella parte centrale tre porte con archi a tutto sesto che immettono nel vestibolo. Il prospetto, nella parte superiore, presenta lesene concluse da capitelli corinzi sormontati da un fregio scolpito a bassorilievo con raffinati motivi a festoni alternati a lire.
L'ingresso è decorato con sei dipinti del pittore Gregorio Scalia che raffigurano i volti dei compositori Gaetano Donizzetti, Giuseppe Verdi, Vincenzo Bellini, Gioacchino Rossini, Enrico Petrella e Domenico Cimarosa.
All’interno del Teatro Garibaldi, nella Sala dedicata al musicista avolese Salvatore Falbo, è stata allestita una mostra permanente sulla storia del Teatro e sui numerosi artisti che ne hanno calcato le scene.