Chiesa di Sant'Andrea a Buccheri
Davide Mauro - CC4.0
La chiesa di Sant’Andrea a Buccheri costituisce un rarissimo esempio d’arte gotica e un pregevolissimo esempio di architettura medievale religiosa del periodo svevo, sorprende per la sua resistenza al tempo e ai cataclismi che qui hanno distrutto tante tracce del passato.
La chiesa sorge in un luogo isolato e la sua presenza è testimone di un’importantissima e drammatica fase storica della Sicilia medievale, epoca in cui Ruggero d’Altavilla pose fine alla dominazione araba e reintrodusse il culto cattolico. Con il regno di Federico II, le varie comunità arabe furono infatti costrette alla conversione o, in caso di rifiuto, alla deportazione. La chiesa di Sant’Andrea è testimone della volonta di questo processo: fu voluta da Federico II e sorge nel luogo in cui esisteva una solida comunità araba di cui tutt’ora ne resta traccia nel toponimo (il nome della vicina contrada Rachalmeni deriva da Rahalmeni che in arabo vuol dire casale.
La chiesa era originariamente orientata con l’abside ad oriente e l’ingresso ad occidente, ma modifiche successive ne hanno invertito l’ingresso. Un piccolo rosone posto in alto filtra ancora la luce del tramonto, la volta presenta mirabili archi a sesto acuto, nell’abside rimangono i resti degli affreschi religiosi che la decoravano.