chiesa rupestre bizantina di San Pietro a Buscemi
Scorpios90 - CC3.0
La chiesa rupestre di San Pietro è un edificio sacro risalente all’epoca bizantina. Si tratta di un sito di grande impatto panoramico e paesaggistico.
Il sito sorge nella zona di un antico insediamento greco, distrutto dagli arabi, nella gola montuosa di Santa Rosalia.
In questo territorio, già nel corso dell’800, numerosi studiosi portarono alla luce resti di affreschi di San Marco e di Santa Sofia, risalenti al primo cristianesimo. La chiesa fu scoperta da Paolo Orsi durante l’esplorazione di un sepolcreto preistorico nelle vicinanze: la grotta era stata trasformata in un ovile e recintata con un muro a secco.
La struttura rupestre presenta una forma rettangolare con grandi pilastri rocciosi, ornati da capitelli. L’altare è collocato su una parte laterale, rialzata, scavata nella roccia viva. Dalla tipologia della struttura e dell'altare si ritiene che in questo luogo venisse praticata una liturgia di tipo orientale. Connessi con la zona liturgica ci sono poi due ipogei sepolcrali.
La presenza dei degli ipogei funerari ha portato ad ipotizzare che questo luogo avesse ospitato un’area cimiteriale paleocristiana e solo successivamente un luogo di culto. A conferma di ciò, nell’interno dell’ipogeo è stata notata un’epigrafe affiancata da una croce greca, che commemora la deposizione di un personaggio di nome Pietro.
All’esterno della chiesa vi è un piccolo complesso sepolcrale con tombe rupestri.