Monte Pavone e Necropoli Sicule
Il Monte Pavone è un’area naturalistica boschiva sita sul rilievo montano in contrada Maiorana.
Nei pressi del bosco sorge un sito archeologico risalente al neolitico di grande interesse, studiato dall’archeologo Luigi Bernabò Brera, costituito da un insediamento abitativo e da necropoli rupestre. Di particolare interesse è Grotta Masella, una cavità naturale di grandi dimensioni, utilizzata per scopi sepolcrali nella quale sono stati rinvenuti oggetti in terracotta ed osso.
In contrada Costa dell’Oro, sul pendio meridionale del Monte S. Nicolò, si trovano invece 3 camere artificiali comunicanti tra loro, che guardano l’altura su cui sorgeva la greca Akrai, da cui erano separate dalla valle del fiume Anapo. Tali grotte, esplorate per la prima volta dall’archeologo Paolo Orsi, conservavano materiale fittile e metallico risalente a diverse epoche, dal III sec. a.C. al VI d.C.. In queste grotte furono inoltre trovate numerose nicchie e parecchie epigrafi, che hanno permesso di identificare la grotta come un luogo di culto. I tre vani, realizzati per mano dei Greci e frequentati come luogo sacro fino al I sec. d.C., si inserivano in realtà nel solco di un culto molto più antico. Dalle iscrizioni di carattere votivo si evince infatti che lì venivano venerate Anna e le Paides, divinità di origine sicula.
Di questo interessante sito oggi non rimane praticamente nulla: le frane del terreno e i danni dell’umidità hanno completamente distrutto il complesso. Le iscrizioni decifrate sono tuttavia esposte al Museo Paolo Orsi di Siracusa.