Chiesa Rupestre del Crocifisso a Carlentini
Antreus93 - CC4.0
La chiesa Rupestre del Crocifisso di Carlentini presenta il più complesso apparato iconografico della Sicilia rupestre.
La chiesa, risalente al secolo XII, sorge lungo le pendici settentrionali del Colle Metapiccola, si affaccia sulla Cava Ruccia, guardando l’Etna. In questo territorio sorgeva sorgeva la città greca di Leontìnoi e la chiesa del Crocifisso costituiva il suo fulcro religioso.
La chiesa, scavata interamente nella roccia, è composta da due ambienti principali e altri spazi ad essi collegati.
Il primo ambiente, l’Oratorium Populi, si configura come la vera e propria chiesa. Esso presenta una forma quadrangolare, un’abside scavata con arco a ogiva che contiene l’altare, ed è decorato da più strati di affresco spesso sovrapposti, datati tra XII e XVII secolo.
Il secondo ambiente, che oggi presenta un ingresso autonomo che si ritiene fosse in origine una finestra, si ritiene sia stato soggetto ad una ricostruzione settecentesca che lo adibì a culto. Sopra la grotta, si ergeva un cenobio, di cui sono visibili alcuni ruderi.
A sud dell’Oratorium Populi si sviluppano un putridarium sotterraneo, ossia una cappella funeraria, e scavati nella parete di fondo, i relativi ossari.
Sono presenti nella grotta ulteriori due vani: un primo vano molto ampio che presenta un ipogeo, probabilmente un ossario; un secondo vano di piccole dimensioni che presenta delle decorazioni.
L’ampliamento del complesso ha comportato la parziale distruzione degli affreschi.
L’Oratorium Populi è decorato da affreschi raffiguranti Santi che, sovrapponendosi, hanno creato un palinsesto storico-artistico di grande interesse. Le immagini più antiche risalgono al sec. XII-XIII e seguono l’iconografia bizantina. A questo periodo appartiene l’affresco del Cristo Pantocratore che, assiso su un trono imperiale tipicamente orientale, col suo sguardo severo, manifesta la propria onnipotenza attorniato da quattro cherubini. Il tema iconografico, presente anche nel Duomo di Cefalù, permettono di inquadrare l’opera al periodo normanno. A nord dell’abside si conservano lembi dell'affresco della Crocifissione, da cui il nome della chiesa. Segue una parete su cui si sono succeduti, nel corso dei secoli, gli atti devozionali, e su cui si contano fino a cinque strati di affresco. Le immagini sacre più frequenti, su questo lato, sono relative alla Vergine Maria.
Il setto roccioso che separa i due ambienti occidentali è decorato solo su un lato, decorazione in parte distrutta dalla realizzazione di un ampio arco, dove sono raffigurate cinque icone bizantine, rivolte frontalmente ai devoti, distinte da cornici rosse e bianche. La decorazione è datata al XIII secolo. Ogni icona è accompagnata da uno sfondo diviso in tre campi cromatici, secondo lo schema blu, ocra, blu, fatta eccezione per la figura della Vergine, connotata da un fondale interamente blu. Tutte le figure sono contraddistinte dalle aureole e differiscono nell’abbigliamento e nella posizione e presentano iscrizioni onomastiche abbreviate in alfabeto greco che ne permettono l’identificazione: Santa elisabetta in posizione orante; Madre Odigitria con il Bambino; San Leonardo con la catena, protettore dei prigionieri innocenti; San Giovanni Battista che sorregge un cartiglio; Un Santo Vescovo non identificato con la mano benedicente. Le iscrizioni si presentano a rilievo, così come le decorazioni a perline che impreziosiscono le vesti e i copricapi di tutti i soggetti. Nella parte sovrastante si osserva uno strato di affresco più antico, raffigurante gli stessi personaggi.
Sulla parete nord della Chiesa si trova l’affresco della Madonna del Latte, che appartiene al periodo tardo gotico, tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo. La Vergine è rappresentata a figura intera nel materno gesto di allattare il Bambino, espressione simbolica della sacra umanità di Maria, donna e madre di Gesù. All’interno di una doppia cornice rossa e gialla, l’immagine si staglia su un fondo blu coperto, nella parte superiore, da una tenda bianca punteggiata da piccole croci rosse, a guisa di cielo stellato, mentre, nella parte inferiore si intravede la struttura di un sedile su cui la Madonna è assisa, posta di tre quarti. La Vergine indossa una veste rossa impreziosita da perline nei polsini e un manto che la copre dal capo ai piedi. Il viso della Madonna, rappresentato di tre quarti, volge un tenero sguardo verso chi l’osserva. Dalla sua veste emerge parte del seno, a cui è umanamente aggrappata la mano destra del Santo Bambino, con il capo proteso in avanti per allattarsi, mentre con la sinistra afferra la veste rossa della Madre. Gesù indossa una tunichetta verde ornata da perline.
Nella parete di fondo occidentale si osservano due immagini databili tra XV e XVI secolo: l'affresco del Cristo Viandante e di San Cristoforo.
Nel piccolo vano nord occidentale era raffigurata una Deposizione risalente al sec. XVII, oggi conservata al Museo Archeologico di Lentini.