Cattedrale di Noto
La Cattedrale di Noto, dedicata a San Nicolò di Mira, è uno dei maggiori esempi di arte barocca in Sicilia ed è parte del patrimonio dell’umanità UNESCO.
La chiesa fu edificata a seguito del terremoto del 1693. Inizialmente fu realizzata una prima costruzione in muratura che fu aperta al culto nel 1703, solo successivamente si procedette alla costruzione di una nuova chiesa di maggiori dimensioni che inglobava la precedente. Nel 1848 crollò la cupola che venne ricostruita su progetto dell’ing. Cassone. Il 13 marzo 1996 la chiesa fu di nuovo oggetto di un rovinoso crollo, che rase al suolo la navata destra e la navata centrale. Furono così avviati nuovi lavori di ricostruzione e restauro.
La chiesa si erge al culmine di una monumentale e scenografica scalinata a quattro rampe, completata nella prima metà del secolo XIX su progetto dell'Architetto Bernardo Labisi. Il prospetto, che domina Piazza Municipio, si caratterizza per una felice fusione di elementi barocchi e classici.
La facciata è suddivisa in due ordini. Nel primo ordine troviamo otto colonne con capitelli corinzi e un portale, con portone in bronzo, sormontato dallo stemma della città. Il portone in bronzo, opera dello scultore netino G. Pirrone, raffigura episodi della vita di San Corrado Confalonieri. Nel secondo ordine ai lati del corpo centrale si ergono due torri, la torre campanaria e quella dell’orologio, e le statue degli Evangelisti.
L'interno, a croce latina, ospita nella prima cappella di fondo della navata destra, una preziosa arca d'argento cinquecentesca contenente le spoglie del Santo Patrono della città Corrado Confalonieri; la cappella di fondo della navata sinistra è invece dedicata al Santissimo Sacramento ed è ornata da raffinati stucchi e fregi dorati eseguiti allo scultore Giuliano da Palazzolo. Alla metà del secolo XX la chiesa presentava pitture nell’abside e nella volta, opera dei pittori Bandinelli e Arduino, ma queste sono andate quasi totalmente perdute in seguito al crollo. Attualmente l’interno si presenta senza decorazioni.
