Chiesa di San Carlo a Noto
La Chiesa di San Carlo Borromeo è la chiesa del convento dei gesuiti di Noto.
Fu edificata nel XVI secolo, in sostituzione alla preesistente chiesa distrutta dal terremoto del 1693, probabilmente su progetto di Rosario Gagliardi.
La facciata, a tre livelli, è caratterizzata dall'uso di colonne libere e dal caratteristico andamento mistilineo-convesso. Il materiale da costruzione è la dorata calce locale. La campana e l'Altare Maggiore provengono dall'antica chiesa gesuitica della Noto Antica, distrutta dal devastante terremoto del Val di Noto del 1693. Il campanile della chiesa è visitabile e permette di ammirare il panorama del Centro Storico di Noto.
La chiesa è a pianta longitudinale a tre navate coperte da una volta a botte e scandite da semicolonne. Nella cantoria, sopra l'ingresso della chiesa, si trova un organo settecentesco. La volta presenta tre affreschi attribuiti a Costantino Carasi e raffiguranti: la Trasfigurazione, la Guarigione del paralitico e al centro il Trionfo dell’Agnus Dei. Sui pennacchi della cupola sono affrescati gli Evangelisti, e sotto sono collocate quattro statue che rappresentano le Virtù cardinali: Temperanza, Fortezza, Giustizia e Prudenza. Sull’Altare Maggiore sono collocate due statue in marmo che simboleggiano la Fede e la Speranza, opere dello scultore Giuseppe Giuliano.
Tra le opere custodite all’interno della chiesa ricordiamo: il Sacrificio di Isacco del secolo XVIII, la Fuga in Egitto del secolo XVIII, la Deposizione del secolo XVI, San Carlo Borromeo Visita gli Appestati del secolo XVII-XVIII, la Madonna con Bambino e Santi del secolo XVIII, la Scena biblica del secolo XVIII, San Ignazio di Loyola del sec. XVIII, ed San Luigi in legno scolpito dorato e dipinto.