Sito archeologico Thapsos
Il Sito Archeologico di Thapsos, situato all’interno della riserva Saline di Priolo, nella penisola di Magnisi, è un sito archeologico di notevole interesse storico in quanto racchiude i resti di una città-simbolo della preistoria siciliana.
La città che sorse in questo sito viene descritta dallo storico ateniese Tucidide come luogo in cui gli Ateniesi si accamparono in vista dell’assedio di Siracusa e come punto di sosta, ai tempi della colonizzazione dei fondatori della futura Megara Hyblaea, nel VIII sec. a.C.
Gli scavi condotti nella penisola di Magnisi hanno portato alla luce una vasto insediamento che fu abitato, ininterrottamente, dal XV al IX secolo a.C.. Inizialmente l'abitato era formato da capanne circolari con elevato in legno, distribuite senza un apparente criterio organizzativo; successivamente sorsero edifici a pianta rettangolare, forniti di cortile interno e collegati tra loro da una strada; infine compaiono grandi edifici a pianta absidata.
Numerosi reperti di notevole valore storico ed artistico sono stati rinvenuti nell'area: armi e oggetti in bronzo, ambra di produzione baltica, collane in pasta vitrea e pendagli in oro. Tali reperti, che testimoniano la ricchezza degli abitanti di Thapsos, sono oggi esposti al Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa.
Oltre l'abitato, sono presenti numerose necropoli dislocate lungo il litorale settentrionale e, in gruppi, nella parte interna della penisola. Le tombe presenti nelle necropoli sono di tipo a forno, scavate nel piano roccioso, con accesso frontale tramite un breve dromos oppure del tipo verticale a pozzetto. In alcuni casi le camere a pianta circolare presentano le pareti scandite da nicchie. La maggior parte di queste erano tombe familiari e contenevano numerose sepolture, accompagnati da ricchi corredi, anch'essi custoditi presso il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi di Siracusa.
All'interno dell'area si trova inoltre una torre circolare edificata dagli Inglesi nel 1806 per proteggere da sud l'accesso alla baia di Augusta da eventuali attacchi della squadra napoleonica.