Anfiteatro Romano di Siracusa
L’Anfiteatro Romano di Siracusa, sito all’interno del Parco Neapolis, è il più grande della Sicilia e tra i più grandi esistenti in Italia.
La sua costruzione viene collocata nell’età augustea, a seguito della deduzione della colonia da parte di Augusto nel 21 a.C., o nell’età giulio-claudia, in base a un’iscrizione dedicatoria ivi rinvenuta e alla tecnica edilizia utilizzata, ossia l’uso dell’opera reticolata e di archi a conci allungati.
L'anfiteatro utilizza l’andamento naturale del terreno: adagiato contro il pendio, presenta la parte inferiore scavata nella roccia tranne che nel lato sud. Questo era costruito in elevato, come la parte superiore del monumento, oggi scomparsa perché demolita, nel XVI° secolo, per utilizzarne i blocchi per la costruzione delle fortificazioni spagnole di Ortigia.
La cavea ellittica è disposta su tre livelli con un portico soprastante. Soltanto la porzione più bassa della cavea, ima cavea, è conservata, mentre della media e summa cavea rimangono soltanto le fondazioni. Due ambulacri coperti a volta e un complesso sistema di gradinate permettevano di accedere ai vari ordini di posti. Un portico colonnato coronava, in origine, l’anello superiore. Un sistema complesso di aperture consentiva il rapido flusso degli spettatori.
L’arena è delimitata da un alto podio. Dietro il podio, corre un corridoio anulare coperto a volta su cui poggia la prima fila di gradini destinati alle autorità, i cui nomi sono scolpiti sulla pietra, che presenta delle aperture che consentivano l’accesso ai gladiatori ed agli animali per gli spettacoli. Al centro dell’arena, un ampio vano quadrangolare, originariamente coperto con un impiantito ligneo, collegato con un fossato proveniente dal lato meridionale, era destinato ai macchinari utilizzati per gli spettacoli.
L’anfiteatro aveva due ingressi, ma quello meridionale, che prospetta su un ampio piazzale dove sono tuttora visibili i piloni di base di un arco onorario, probabilmente dedicato ad Augusto, al di sotto del quale passava una strada lastricata proveniente da est, era monumentalizzato da un complesso sistema di scale.