Chiesa di San Nicolò ai Cordari a Siracusa
La Chiesa di San Nicolò ai Cordari fu fra le prime a essere edificata in seguito alla cacciata degli arabi e al ripristino della fede cristiana. La piccola chiesa, sita all’ingresso del Parco archeologico della Neapolis, è una costruzione normanna dell’XI secolo.
La chiesa, costruita su una balza rocciosa, è a navata unica con abside semicircolare, finestrelle a feritoia e piccolo portale d’accesso laterale. Essa si sviluppa, in parte, su una costruzione a pianta rettangolare, con uno sviluppo trasversale rispetto alla chiesa: una piscina d’epoca romana scavata nella viva roccia, impostata su una latomia d’età greca, divisa da quattordici pilastri massicci in tre navate coperte da volte a botte. La piscina, in origine, svolgeva la funzione essenziale di serbatoio d’acqua, con pareti intonacate, ed era collegata con il sistema d’alimentazione idrica dell’anfiteatro romano attraverso un canale interrato. Fu ricavata troncando e ricoprendo un tratto di strada incassata nella roccia, che costituiva l’antico accesso alla Latomia del Paradiso, e le cui pareti erano ricoperte d’incavi votivi dedicati al culto dei defunti eroizzati. In seguito, subì ulteriori manomissioni: in età paleocristiana e bizantina fu trasformata in chiesa sotterranea e, in ultimo, fu utilizzata come cripta della chiesa soprastante. Alcuni ingrottamenti, uno dei quali originariamente decorato con affreschi, oggi non più distinguibili, costituivano con ogni probabilità dei sepolcri di martiri cristiani.