Duomo a Siracusa
Il Duomo di Siracusa, nota anche come Cattedrale Metropolitana della Natività di Maria Santissima, è considerata la chiesa più importante della città di Siracusa, ed è entrata a far parte del patrimonio dell'umanità UNESCO.
Il sito dove sorge il Duomo è sempre stato destinato, fin dall'antichità, a ospitare un luogo di culto. Nel VI secolo a.C. sorse il Tempio di Atena sui ruderi di un tempio preesistente. Nel VII secolo, all’epoca del vescovo Zosimo, il tempio di Atena fu inglobato in un edificio cristiano, dedicato alla Natività di Maria: furono innalzati muri a chiudere lo spazio tra le colonne del peristilio e aperte otto arcate nella cella centrale, per permettere il passaggio alle due navate laterali così ottenute. Le imponenti colonne doriche sono ancora oggi visibili sul lato sinistro, sia all'esterno sia all'interno dell'edificio. Fu probabilmente trasformata in moschea durante la dominazione araba, e rimaneggiata in epoca normanna. Il terribile terremoto del 1693 distrusse la facciata normanna e il campanile che non fu mai più ricostruito. Durante i lavori di restauro a seguito del terremoto la chiesa venne abbellita internamente e fu ricostruita all’esterno la facciata.
La facciata attuale, capolavoro dell’architetto palermitano Andrea Palma,una delle migliori testimonianze barocche di Siracusa, fu realizzata fra il 1728 e il 1754. Le morbide linee delle facciate barocche si sposano con le imponenti colonne doriche immerse nei muri perimetrali rendendo la cattedrale una delle chiese più suggestive d’Italia. Il sagrato si apre con un’elegante scalinata, il prospetto è a due piani, coronati da un frontone ed ha la colonna come modulo compositivo. Due statue di San Pietro e San Paolo affiancano la scalinata, mentre al secondo ordine troviamo quelle di San Marciano, Santa Lucia e, nell’edicola centrale, la cosiddetta Vergine del Piliere, opere di Ignazio Marabitti. L'ingresso è preceduto da un atrio con un bel portale fiancheggiato da due colonne a torciglioni, lungo le cui spire si avvolgono rami d'uva.
L'interno è a tre navate con impianto basilicale. La navata centrale è coperta da un cinquecentesco soffitto ligneo a travature scoperte. Il pavimento, marmoreo e policromo, fu voluto dal vescovo Bellomo e realizzato nel 1444. Il lato destro della navata laterale è delimitato dalle colonne del tempio, che oggi danno accesso alle cappelle.
Tra le opere di notevole pregio conservate nel duomo spiccano: un paliotto argenteo del Settecento; una statua d’argento di santa Lucia, opera di Pietro Rizzo del 1599; una tavola con San Zosimo, attribuita ad Antonello da Messina; le molte statue dei Gagini tra cui quella della Vergine, quella di Santa Lucia e quella della Madonna della Neve; quadri su legno e su tela di epoca bizantina; un artistico coro in noce del Quattrocento; un fonte battesimale, formato da un cratere greco in marmo sostenuto da sette leoncini in ferro battuto del Duecento; un organo e la cantoria in legno dorato con ornamenti a stile corinzio risalenti al Quattrocento.