Teatro Greco di Siracusa
Il Teatro Greco di Siracusa è il monumento più famoso della città e lo era anche nell’antichità essendo l’edificio per spettacoli più importante del mondo greco-occidentale. Fu anche luogo di culto e di grandi assemblee popolari, sede di processi pubblici e, in epoca romana, fu pure adattato a esibizioni circensi e di varietà.
Gli scavi archeologici effettuati a metà del Novecento riportarono il teatro nelle condizioni in cui oggi si trova facendolo diventare epicentro del Parco Archeologico della Neapolis.
La parte più antica dell’edificio è un basamento di un tempio databile alla fine del VI secolo a. C.. Nel III secolo a.C. il teatro si adegua ai principi costruttivi dell’architettura del mondo greco-orientale, sfruttando la conformazione del colle Temenite, su cui sorge, e coniugando i valori architettonici con quelli paesaggistici.
La parte del teatro che è giunta ai nostri giorni è la parte scavata nella roccia del colle Temenite, mentre parte della cavea ed i monumentali resti della scena di età romana sono andati perduti, probabilmente a causa del riuso dei blocchi da parte degli Spagnoli che se ne sarebbero serviti per realizzare le fortificazioni di Ortigia tra il 1520 ed il 1531.
La cavea del teatro è di grandissime dimensioni, con 67 ordini di gradini interamente scolpiti nella roccia ed è divisa in nove cunei da otto scalette ed in senso orizzontale, a metà circa, da un corridoio, il diàzoma. Alla sommità della cavea, nel settore occidentale, era presente un portico a “L” di cui rimane visibile una banchina, tagliata nella roccia, riferibile alla fondazione del colonnato frontale.
Nel teatro oggi si svolgono rappresentazioni di teatro classico, prevalentemente opere dei tragici greci del V secolo a. C..