Castello di Calatabiano
Il Castello di Calatabiano sorge su una collina a 220 metri s.l.m. e domina la foce dell'Alcantara e gode di un panorama mozzafiato su Taormina da un versante e sull'Etna dall'altrobr>.
Questa antichissima fortezza bizantina e successivamente castello arabo-normanno vanta 2300 anni di storia ed è raggiungibile attraverso un ascensore panoramico o un affascinante percorso Naturalistico-Monumentale, il sentiero della “Terra Vecchia”.
Delle mura di cinta rimane il perimetro completo con resti di merlature guelfe. L'ingresso principale al castello è costituito da un portale con arco a sesto acuto in conci lavici e pietra arenaria ed è sormontato da beccatelli reggenti. Superata la porta, si accede in un cortile a pianta rettangolare su cui si aprono vari ambienti edificati in periodi differenti e sulla cui destra si trovano due cisterne con feritoie.
Il nucleo più antico, il primo nucleo difensivo, occupa una piccola area a cui si accede attraverso un portale decorato da conci lavici artisticamente lavorati e una scaletta intagliata nella roccia. Questa parte del castello comprendeva il mastio, formato da un corpo centrale rettangolare delimitato alle estremità da due torrioni semicircolari ed entro cui si trova una cisterna scavata nella roccia. Nella parte centrale del Mastio vi è una "pusteria", un'apertura che consentiva l'uscita d'emergenza sul pendio ripido del monte.
La parte contenuta nella seconda cinta muraria è quella quattrocentesca costruita dai Cruyllas. Uno degli ambienti più suggestivi del castello è il Salone Cruyllas, situato al centro del cortile e dal cui interno, attraverso due finestre, si può ammirare una bellisima veduta della valle dell'Alcantara. Al centro del salone vi è un arco in pietra bianca di Taormina che divide in due parti il il grande ambiente, sulla cui pietra di volta si trova il blasone dei Cruyllas.
Tra i vani che si affacciano sul cortile vi è ad ovest una cappella, nel cui catino absidale sono visibili tratti dell’originario affresco con il Cristo Pantocratore.
L'approvigionamento idrico del maniero era affidato alla raccolta di acqua piovana nelle 6 cisterne sparse in tutta l'area interna.