Castello di Lauria a Castiglione di Sicilia
Il Castello di Lauria a Castiglione di Sicilia ha avuto, nel corso della storia, una funzione molto rilevante per il borgo, al punto di dargli il nome. Castiglione nel XII secolo viene chiamato Quastallum da Edrisi, Castillo in un diploma di Ruggero II, Castillio in un diploma di Papa Eugenio III.
L'attuale nome, invece, significa Castello grande.
Non si hanno notizie certe sull’origine del castello ma la presenza di due finestre bifore della parte ovest portano a credere che il nucleo principale sia stato edificato durante il periodo normanno-svevo.
Il castello, durante il Medioevo, era collegato alla roccaforte del Castelluccio e ad un avamposto identificabile con la chiesa di San Pietro da passaggi sotterranei, che giungevano, si dice, fino al Cannizzo.
Il castello presentava diversi ambienti: vi era la parte più nobile riservata al castellano, le scuderie, i fienili, le stalle, le abitazioni per i servi e per gli addetti alla manutenzione. Vi erano le carceri, all'interno delle quali, nelle scomode celle dette dammusi, lunghe non più di due metri ed alte appena un metro, venivano rinchiusi spesso i più facinorosi avversari politici e più incalliti delinquenti. Vi erano le cisterne per conservare l'acqua piovana o per nascondervi, durante gli assedi, vettovaglie e suppellettili preziosi; Vi erano le rotonde bombe di pietra, pronte per essere scagliate contro i nemici; Nella parte più alta vi era un ampio locale, detta Solecchia, che comunemente si ritiene fosse la zecca dove si coniavano le monete.