Fornaci Romane di Alcamo
Le Fornaci Romane di Alcamo rappresentano un antico impianto produttivo che riveste una particolare importanza a livello internazionale sia per l'estensione del sito che per la qualità della conservazione.
La prima fornace del sito è stata rinvenuta casualmente nel 2000 durante lo svolgimento di alcuni lavori di sbancamento per attività edilizie nella zona. In seguito, all'interno del complesso archeologico, sono state scoperte tre fornaci, due locali per la produzione e cinque strutture murarie che delimitano la zona produttiva, fatte con grandi blocchi di calcarenite locale. Le strutture murarie servivamo al contenimento dei fenomeni di dilatazione e contrazione del terreno dovute alle escursioni termiche durante le fasi di riscaldamento e raffreddamento.
Le fornaci, datate fra il I secolo d.C. e la metà del V secolo d.C., sono disposte a "schiera" lungo l'asse nord-sud. Presentano una forma circolare con un diametro di circa 3 metri e un ottimo stato di conservazione. Una delle fornaci ha struttura a "muffola", e rappresenta un esempio molto raro nell'Europa di età romana. Risulta ben distinguibile la struttura del "praefurnium", "preforno", e parte del corridoio che serviva per l'inserimento della legna.
Secondo gli studiosi è probabile che nell'area fossero presenti un numero molto più elevato di fornaci e, probabilmente, si ritiene potesse esistere anche un nucleo abitato dato l'elevato numero di persone che doveva lavorare in questo sito.
Le fornaci erano utilizzate per la produzione di materiale di uso domestico e da costruzione, come stoviglie, anfore, tegole e mattoni, embrici, ceramica comune, ed è probabile un possibile collegamento con l'attività commerciale del porto di Castellammare del Golfo.
