Grotta Mangiapane di Custonaci
La Grotta Mangiapane, sita in località Scurati, piccola frazione di Custonaci, all’interno della Riserva di Monte Cofano, è un antico insediamento preistorico abitato dall’uomo sin dal Paleolitico Superiore, come hanno dimostrato i numerosi reperti rinvenuti al suo interno.
La grotta, una tra le più grandi della Sicilia, prende il nome dalla famiglia che vi abitò a partire dal 1819 e fa parte di un preistorico sistema di insediamenti noto come Grotte di Scurati, alcune comprese all’interno della Riserva Naturale del Monte Cofano.
A determinare la formazione della grotta, oltre al fenomeno del carsismo, è stata l’azione del mare che ha scavato al suo interno rendendola molto profonda: la grotta è alta circa 70 metri, larga 13 e profonda 50.
Scavi archeologici condotti nel 2004 hanno rivelato la presenza di ceramica preistorica del Neolitico antico e medio. In una seconda grotta, denominata Mangiapane II, situata poche centianaia di metri più ad ovest, lungo la stessa falesia rocciosa è stato condotto uno scavo archeologico diretto dal paletnologo francese Raymond Vaufrey, coadiuvato dall'archeologo italiano Ugo Rellini. Lo scavo mise in luce i resti di un focolare contenente ceramica della media età del Bronzo, abbandonati reperti litici in selce riferibili alla fine del Paleolitico superiore. Alcuni di questi reperti sono esposti presso il museo Pepoli di Trapani, mentre la restante parte della collezione si trova nel Museo Salinas di Palermo e presso il Museo Etno-Antropologico di Parigi.
Ciò che rende unico questo luogo è il piccolo nucleo di abitazioni costruite, nei primi anni del 1800, a ridosso della grotta. Case basse e molto vicine tra di loro furono realizzate ed abitate da un’unica famiglia, i Mangiapane.
Tutto intorno una ricca vegetazione mediterranea di ulivi, carrubbi, mandorli e agavi completa la coreografia destando meraviglia in ogni visitatore. Per 150 anni gli abitanti della grotta si dedicarono all’agricoltura e alla pastorizia, ma dopo la seconda guerra mondiale tutti lasciarono l’insediamento e la grotta divenne una stalla.
Oggi la Grotta è visitabile tutto l’anno. Si possono ammirare le botteghe dei mestieri di un tempo che permisero agli antichi abitanti di essere completamente autonomi grazie ai doni che la natura circostante concedeva.
La sua particolare location è stata utilizzata per la realizzazione di alcuni film e fiction televisive. Ricordiamo la celebre fiction televisiva “Il Commissario Montalbano”; il film “Viola di mare” di Donatella Maiorca, e la campagna pubblicitaria della stagione autunno inverno,#DGFW20, di Dolce e Gabbana.