Porta Spada di Erice
La Porta Spata di Erice è una delle tre porte di accesso al nucleo urbano della città di Erice.
Non si ha alcuna notizia storica circa la data della sua edificazione. La sua datazione è stata stimata, grazie alla sua struttura megalitica, tra l'età normanna ed il XIV secolo, epoca di rifortificazione e di grande rinascita della città. Si ritiene che la porta doveva rivestire una grande importanza per il tessuto urbano della città, poiché rappresentava il punto d'accesso più immediato verso la chiesa normanna di Sant'Antonio Abate e verso il quartiere ebraico. Dato che il quartiere ebraico fu demolito alla fine del '400, si presume che la porta esistesse già anteriormente a tale periodo.
La porta, di pianta quadrata, si eleva a filo in corrispondenza delle mura che piegano a nord-ovest, formando sullo stipite destro una torre quadrata, la più grande nell'ambito dell'intera cinta muraria. L'arco della porta, leggermente acuto, è in piccoli conci di calcarenite, mentre il vano è aggettante rispetto al filo interno delle mura, di altezza doppia rispetto all'apertura esterna e coperto con una volta a botte leggermente ribassata in conci di calcarenite. In corrispondenza degli spigoli interni del vano due bassi pilastri simulano due stipiti incompiuti.
Fuori da questa porta, durante la lunga guerra dei Vespri Siciliani (1282-1302), furono uccisi, a fil di spada, i soldati angioini fatti prigionieri e condannati a morte. La porta prese nome da quelle esecuzioni.