Grotte della Riserva dello Zingaro
Numerose sono le grotte della Riserva Naturale dello Zingaro.
La Grotta del Sughero è senza dubbio la più grande ed interessante della riserva sia per le sue concrezioni, stalattiti, stalagmiti e colonne di circa 10 metri, sia per la presenza di formazioni caratteristiche quali le eccentriche, cioè particolari forme che non rispettano la forza di gravità. La grotta si distingue inoltre per la presenza dell’acqua, molto rara all’interno delle cavità carsiche in questa Riserva, e quindi per la presenza di alcuni laghetti.
La Grotta dell’Uzzo, detta anche grotta Grande per le sue dimensioni, è profonda 45 metri e larga 50. La cavità, protetta dal vento da una cortina di alberi ed arbusti, è molto interessante per motivi archeologici. Sono stati fatti dei riscontri in questo grande antro, che datano la presenza dell’uomo del paleolitico superiore. Gli oggetti rinvenuti sono oggi esposti al Museo Salinas di Palermo, mentre una serie di graffiti incisi sulle pareti rocciose sono tutt’oggi visibili al suo interno. La grotta si raggiunge dall’ingresso Nord della Riserva naturale dello Zingaro, percorrendo il sentiero costiero.
Nella zona collinare, nel canalone che dal Borgo Cusenza scende alla Cala della Tonnarella dell’Uzzo, si trova la Grotta di Mastro Peppe Siino, una finestra sul mare. Presso quest’ultima, che prende il nome dal proprietario, vi era perfino la macina per il grano, il forno e un torchio, così da poter ospitare a lungo la comunità, in caso di pericolo.
Sempre nella zona collinare si trovano altre tre grotte molto belle per la presenza di speleotemi molto interessanti formatesi per impatto dell’acqua contro le pareti, concrezioni da splash. Si tratta della Zubbia dei Coralli, della Zubbia del Corno e della Zubbia delle Lame. Le tre cavità sono accessibili solo a persone esperte, visto che si tratta di grotte verticali.
Tra le grotte marine presenti all’interno della riserva, vanno ricordate: la grotta del Colombaccio, a circa 2 metri di profondità, attraverso caratterizzata da eleganti stalattiti formatasi dal cadere di gocce di acqua dolce che si fanno spazio nella roccia; La grotta della Capreria, un tunnel stretto in superficie, che si apre con una spaccatura rocciosa obliqua, dal quale penetra la luce; La grotta della Mustia, simile per forma e posizione alla precedente; la grotta della Corvina più ampia delle precedenti e composta da tre camere, separate tra loro da sporgenze rocciose e massi. Presenta due ingressi. Uno quasi in superficie al quale si accede da una cavità emersa che conduce alla seconda camera, esterna, il cui fondo conduce dolcemente alla terza camera. L’altro ingresso della grotta, per i più esperti, si trova a una profondità di circa 7 mt. Le tre camere non vedono quasi totalmente la luce del giorno sono quindi visitabili in totale oscurità; Grotta Ficarella, è la più grande grotta dei fondali della Riserva. Trovandosi ad una profondità di 14 metri, ha una luminosità estremamente ridotta. Presenta un masso di grandi dimensioni al suo interno, superato il quale si accede a un largo cunicolo che raggiunge quasi la superficie.