Isola della Colombaia a Trapani
L’Isola della Colombaia si trova all'estremità orientale del porto di Trapani ed ospita il Castello omonimo, noto anche come Torre Peliade o Castello di mare, un'antica fortezza medievale trapanese che rappresenta uno dei migliori esempi di architettura militare in Sicilia.
Fu edificato al tempo della prima guerra punica per opera del cartaginese Amilcare Barca. La tradizione invece collega la Colombaia con gli esuli troiani sbarcati a Trapani dopo la caduta della loro città nel XIII secolo a.C.. Nel 247 a.C. il console romano Numerio Fabio Buteone attaccò e conquistò in una sola notte l'isolotto della Colombaia, uccidendo tutti i suoi occupanti. Dopo la conquista romana la torre cadde in abbandono e fu ridotta a nido di colombe, che prima erano state usate come comunicazione, da cui il nome “colombaia”. Si ritiene inoltre che la torre sia stata sede del culto pagano della dea Venere Ericina, della quale le colombe erano animale sacro. Nel medioevo la torre venne ricostruita dagli aragonesi nell'attuale forma ottagonale, durante il regno di Carlo V divenne una fortificazione, dai Borboni venne trasformata in prigione, nel Risorgimento ospitò i patrioti siciliani, fino al 1965 venne impiegata come carcere, infine venne abbandonata.
La fortezza è alta 32 metri ed è composta da quattro piani sovrapposti, di cui il primo adibito a cisterna. L’ingresso originario si trovava al secondo piano. Le finestre ed un balcone sono stati murati, una scala semidistrutta e impraticabile. Ormai l'isola in cui sorge il castello è completamente abbandonata e l'edificio principale è pericolante, l'accesso alle cappelle, anch’esse pericolanti, insieme al cortile sono stati limitati.