Arancina Siciliana
Street Food Siciliano
Francesco Zaia - CC2.0
L’arancina siciliana è uno dei più tipici esempi di cibo da strada della tradizione gastronomica della Sicilia. L’arancino è un piccolo timballo di riso farcito, impanato e fritto. Vengono chiamati “arancine” a Palermo e nella parte occidentale della Sicilia e “arancini” a Catania e nella parte orientale dell’isola. Le sue origini sono molto discusse e le varie città dell'isola si contendono la paternità; tuttavia l'arancino, ovunque in Sicilia, è una irrinunciabile prelibatezza da gustare a qualsiasi ora della giornata. L’etimologia porta a credere che il nome derivi proprio dalla forma, simile a quella di un’arancia. Infatti, nella cultura araba, era solito chiamare tutti i tipi di “polpette” con il nome dei frutti a cui somigliavano. L’origine dell’arancino è collegato alla dominazione araba (827-1091), che in 200 anni portò nell’isola cultura, poesia, arti, monumenti stupendi e, in particolare, la cucina. E’ certo infatti che gli arabi erano soliti mangiare il timballo di riso. Probabilmente l’impanatura fu introdotta solo durante il regno di Sicilia di Federico II. Dopo la scoperta delle Americhe venne introdotto come ingrediente anche il pomodoro che, con il tempo, lo si utilizzò per preparare il ragù, usato oggi come ingrediente principale degli arancini. Gli arancini più diffusi in Sicilia sono quelli al ragù (con ragù, piselli e carote), quelli al burro (con mozzarella e prosciutto) e quelli agli spinaci (conditi anch’essi con mozzarella), mentre nel catanese sono diffusi anche l’arancino alla catanese (con melanzane) e quello al pistacchio di Bronte.