Chiesa del Convento ad Alimena
La Chiesa di Santa Maria di Gesù di Alimena, comunemente nota come Chiesa del Convento, era annessa al Convento dei Padri Riformati, di cui oggi non rimane traccia. Questo complesso fu definito da Jean-Claude Richard de Saint-Non, autore del Voyage pittoresque ou Description des Royaumes de Naples et de Sicile come uno dei conventi più belli della Sicilia. Del complesso rimane solo la chiesa, poiché invece di essere restaurato, il convento è stato fatto demolire dalle suore nel 1961 allo scopo di costruire sulla stessa area il nuovo collegio.
La chiesa fu edificata a partire dal 1731 e completata nel 1738 per volere di Vincenzo del Bosco, principe di Belvedere e di sua moglie Donna Dorotea Benso. Fu progettata dal maestro ingegnere Padre Sebastiano da Petralia ad una sola navata, secondo il modello della regola dei frati.
Si accedeva a tutto il complesso attraverso una maestosa gradinata ad anfiteatro.
La chiesa presenta una semplice facciata a capanna arricchita dal pregevole portale tricuspidato con un'unica finestra sovrastante.
L'interno, ad un'unica navata, è in stile baroccheggiante. Il pavimento e ricoperto da mattonelle di maiolica, ormai molto rovinata. Gli affreschi della volta sono copia del quadro di Gentile da Fabiano e riproducono le stimmate di San Francesco; l'affresco, posto sullo sfondo dell'altare maggiore, raffigura angeli, santi, frati francescani, oranti ai piedi della Vergine trionfante.
Di particolare pregio sono le sculture che ornano gli scranni di legno del coro e dell'altare maggiore; le statue in legno poste negli altari laterali, in particolare un crocifisso spirante di rara bellezza, di autore ignoto.
Purtroppo del convento non rimane alcuna traccia. Si trattava di un complesso monumentale con un chiostro di ottima fattura e un bel giardino. L'edificio era suddiviso in due piani: al piano terra, attorno al chiostro, si aprivano molte stanze, adibite a refettorio, cucina, officine; al primo piano si trovava una grande biblioteca con scaffali in legno, una cappella privata, le varie celle e la foresteria. In complesso 48 locali erano a disposizione dei Frati Minori Riformati.