Museo Etnoantropologico di Sutera
Il Museo Etnoantropologico di Sutera è tra i più importanti centri museali dell’entroterra siciliano.
Il museo racconta, attraverso le diverse collezioni in esposizione, la storia della Sicilia vista dai cittadini e dai lavoratori che la abitarono nel corso dei secoli.
Il museo nasce dalla collaborazione di studenti, professori, genitori, artigiani, cittadini che si adoperano ogni giorno per accrescere e valorizzare un patrimonio che trova nel contadino e nella casalinga le figure di riferimento, ma che non dimentica la presenza degli artigiani, dei burgisi, di professionisti quali medici, farmacisti, avvocati, maestri, veterinari, ... Grazie alla partecipazione e alla collaborazione dell'intera popolazione il museo non ospita solo gli attrezzi del pastore o del contadino, ma anche quelli del fabbro di fine Ottocento, le falegnamerie degli anni Trenta, il canalaro ed il muratore, il conciabrocche ed il calzolaio, con attrezzi tramandati per svariate generazioni, alcuni dei quali risalenti anche al Settecento.
Tra gli altri cimeli esposti nel museo di particolare interesse sono: i manifesti e i depliant dei concerti che ad inizio Novecento teneva l'unico compositore musicista del paese; i manifesti che accompagnano gli emigranti nel cammino verso le Americhe del primo Novecento e poi verso il Nord Italia o l'Europa negli anni sessanta; una raccolta di un centinaio di stampe religiose che nell'Otto e Novecento le famiglie appendevano in cucina o nella camera da letto.
Il museo Etnoantropologico di Sutera è così articolato: una ricostruzione di una camera da letto di fine ottocento; una sala con attrezzi della pasta e della panificazione; una sala con documenti, diplomi e propaganda del periodo fascista; una sala con pubblicità e relativi prodotti del Novecento; una sala dedicata all'abbigliamento, dalla biancheria intima alle camicie fatte a mano, ai calzoni alla zuava, agli abiti da cerimonia.