Chiesa Madre di Corleone
Il Duomo di Corleone, dedicato a San Martino, presenta un’architettura accademica nonostante il tentativo di riscatto decorativo avvenuto per mano di diversi artisti.
Il primitivo impianto medievale risale al sec. XIII, l’attuale configurazione neoclassica risale al 1786, su progetto dell’architetto-sacerdote Antonio Romano.
La Chiesa ha un impianto basilicale a tre navate divise da pilastri con archi centrici. Nelle navate laterali si aprono cinque cappelle per lato, ornate di quadri e sculture di un certo pregio: il piccolo rilievo gaginiano in marmo bianco del Battesimo di Gesù; la statua marmorea della Madonna col Bambino caratterizzata dalla resa plastica del panneggio e dalla raffinatezza del volto e delle mani della Vergine.
Tra le sculture lignee di notevole interesse sono: il maestoso gruppo della Madonna dell’ltria, capolavoro dell’arte lignaria dei cugini Giuseppe Li Volsi junior da Nicosia; ed il coro in noce intagliato e intarsiato del 1584 che presenta motivi decorativi tratti dal repertorio manieristico.
Tra le opere pittoriche vanno menzionate: le due grandi pale d’altare raffiguranti San Leoluca che salva la città di Corleone dalla peste e la Comunione del Beato Bernardo, opere di Fra’ Felice da Sambuca; e le tele di San Giovanni che scrive l’Apocalisse, opera Hieronimus Rizzat del 1600.
All'interno della sagrestia è custodito un imponente crocifisso in legno nero di origine bizantina del XIV secolo, oltre che numerosi pezzi di oreficeria e paramenti sacri.
