Basilica dei Santi Pietro e Paolo a Casalvecchio Siculo
La Basilica dei Santi Pietro e Paolo a Casalvecchio Siculo è un momumento di grande pregio artistico e storico dove l'architettura bizantina, araba e normanna si fondono armoniosamente. La chiesa è il monumento simbolo dei comuni della Valle d'Agrò.
Si ritiene che una prima costruzione sia stata realizzata intorno al 560 dai Frati Basiliani ma che questa sia stata completamente distrutta dagli arabi alcuni secoli dopo. Fu riedificata nel 1117 dai Normanni, come documentato da un Atto di Donazione di Ruggero II, datato 1116 e scritto in lingua greca, conservato nel Codice Vaticano 8201. In seguito al terremoto del 1169, l'edificio venne restaurato e rinnovato nel 1172 dall'architetto francese Gherardo che apportò nuovi ed esclusivi elementi stilistici ed architettonici, come si deduce dall'iscrizione in greco antico posta sull'architrave della porta d'ingresso. Vicino alla Chiesa sorgeva il grande monastero dei monaci di San Basilio che fu centro di potere religioso, giudiziario e politico. Esso venne abbandonato nel 1794 a causa del sopraggiungere di epidemie.
La basilica presenta una pianta a tre navate con il classico orientamento della parte absidale ad est. Il coronamento merlato indica una funzione di fortezza che in realtà non ha mai rivestito. La chiesa è decorata da una fitta serie di lesene e di arcature intrecciate che si svolgono sulle superfici perimetrali, vivacizzate da effetti coloristiciLungo la navata centrale si elevano due cupole: una più alta ed ondulata a spicchi, l'altra, nell'area del transetto, più bassa ed a pianta ottagonale. Le cupole erano in origine quattro: le altre due si trovavano sulle torricelle del prospetto.
I prospetti presentano una policromia unica di pietre bianche arenarie e nere laviche che formano nelle pareti e nelle archeggiature delle facciate semplici ed eleganti motivi decorativi: una fitta serie di lesene e di arcature intrecciate.
L'edificio rappresenta uno dei monumenti siciliani più complessi: è infatti una sintesi di elementi di arte bizantina, araba e normanna.
Gli elementi bizantini sono: la presenza di alti pulvini, un elemento architettonico strutturale a forma di tronco di piramide rovesciata, posto tra il capitello e l'imposta dell'arco delle navate; la presenza di tre moduli centrici, bizantino basiliani, allineati lungo l'asse longitudinale della navata centrale; archi ogivali, nicchie ad archetti strombati che formano l'ottagono strutturale che regge il tamburo e la cupola.
Gli elementi arabi sono: la presenza di cupole polilobate; le nicchie strombate a muqarnas, una soluzione decorativa propria dell'architettura islamica, presente nella parte interna della cupola.
Gli elementi normanni sono: la planimetria, in particolare la suddivisione a tre navate e la presenza di due torri scalari che fiancheggiano l'ingresso (composizione simile alle grandi cattedrali normanne di Cefalù e Monreale); la presenza di un portico posto fra le due torri dell'ingresso; struttura dei prospetti in mattoni tessuti con opus spicatum; la presenza di merlature pseudo difensive con dentellatura arrotondata in tipico stile siculo normanno; il verticalismo dell'intera struttura architettonica.
