Casale Papandrea a Fiumefreddo
Il Casale Papandrea di Fiumefreddo è un esempio di architettura industriale.
L’edificio ottocentesco è uno degli ultimi esempi rimasti di edifici indiìustriali per la trasformazione degli agrumi. Il casale comprende tre edifici che gravitano intorno allo spazio centrale.
La fabbrica agrumaria era realizzata nell’edificio centrale, articolato su due livelli. Annessi alla fabbrica vi sono due corpi più bassi: un magazzino ed un piccolo edificio che era adibito ad ufficio. A questo si appoggia un muro che, tramite un grande arco, mette in comunicazione la corte con l’esterno e che riporta la scansione ritmica delle aperture. Al muro, che chiude la corte, sono addossati dei tini che servivano per far fermentare i succhi. Gli edifici hanno un impostazione architettonica molto semplice tipica dei fabbricati rurali della seconda metà dell’Ottocento. L’unica nota architettonica è data dalle coppie di archi in mattoni a tutto sesto che sostengono la copertura a tetto del magazzino laterale. All’interno del piano terreno si trovano ancora i torchi a vite in ghisa fusa, che servivano per l’estrazione dell’agro. Le coperture sono realizzate con capriate in legno, ricoperte da un manto di coppi siciliani mentre i solai sono con travi in legno e tavolato.